Un'esperienza divertente

SHOPPING A LONDRA!

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Il 16 dicembre, nel pieno della confusione natalizia io, Silvia e Gunavati siamo partite per Londra, andata e ritorno in una giornata! Il nostro era un “servizio.....incondizionato” finalizzato solo a procurare nuovi sari e gonne per le discepole nuove, per quelle sul sentiero e per quelle che verranno!

Il budget comprendeva anche dolcetti indiani da condividere gioiosamente al centro, pranzo vegano indiano a buffet, eventuali dentifrici ayurvedici e oli per capelli. Apparentemente tutto perfetto, l'unica nota calcolata male era quella del tempo, il tempo materiale.

Partenza alle 10 di mattina (già tardi!) e, arrivate all'aeroporto di Londra aspettiamo lo shuttle che ci porta nella City. Questo pulmino costava meno del treno, ma ci ha messo il triplo del tempo per depositarci dopo 1 ora e 20 in Baker Street, sotto una pioggia fitta ma leggera, tipica londinese. Non c'era il “fuggi-fuggi” italiano – quando piove – nessuno cercava di evitarla, erano tutti a loro agio e molti senza ombrello, sembrava cosa ordinaria.

Corriamo alla metrò e cominciamo a cercare la direzione giusta. Cambio di 2 metro e i vagoni escono all'aperto: il quartiere indiano è infatti in zona 4, piuttosto in periferia. Più che un quartiere è una via sola, lunga lunga, piena di indiani e con alimentari indiani, negozi di abbigliamento indiano e bancarelle di tessuti.

Dobbiamo correre, sulla metro abbiamo calcolato che abbiamo solo 1 ora e 45 per fare shopping, compreso il pranzo! Meno male che sappiamo già in quali negozi andare, uno di sicuro, poi se c'è tempo per gli altri...

La prima tappa è il buffet! Stiamo morendo di fame ma soprattutto di sete, ma non c'era tempo di fermarsi a comprare una bottiglietta d'acqua! Sull'aereo neanche un goccio (era un super-economico tutto-escluso-low-cost) e bardate come al polo nord scopriamo che in effetti faceva assai più freddo a milano.  Io ero sudatissima sotto gli strati di maglioni inutili ma mi guardavo bene dal riporre tutto nella borsa che avrebbe dovuto contenere tutti i sari: su questi voli non puoi portare più di una borsa – e neanche grossa! Quindi...proseguiamo correndo, rosse come peperoni.

Con la bocca ormai impastata dalla sete ci sediamo subito all'Indiano e attingiamo alla caraffa d'acqua ferruginosa al centro del tavolo. Il programma prevedeva una PICCOLA sosta per mangiare ma... sai com'è...

Dopo una generosa portata - qualcuno si deve pur sacrificare - decido di lasciare le ragazze (erano nel pieno della degustazione, neanche il terremoto le avrebbe fatte scollare dalle sedie) per velocizzare i tempi e passare al primo negozio dove avrei comprato i sari per milano – il puntello era poi nel negozio più bello e rifornito di tutta la via per le cose un po' più belle. Sapevo che aver a che fare con Gunavati e Silvia in un negozio del genere voleva dire tirarle fuori da lì col carro attrezzi! E così è stato.

Ci siamo quindi ritrovate da Venisons. Quando mi sono riempita la borsa che più roba non ci stava, il tempo rimasto era pochissimo e comincio a sollecitare le girls, ma pareva avessero i tappi per le orecchie, guardavano tutto e toccavano tutto come sotto incantesimo. Le inservienti – indiane ovviamente – ci guardavano incuriosite e cercavano di servirci al meglio, anche perchè gli abbiamo svaligiato il negozio.

Si sentivano solo le nostre voci che urlavano da un capo all'altro del negozio: “Silvia guarda qui!”, “Gunavati! vieni a vedere, quale preferisci?” e tutti che si giravano...! Io ero divertita guardando la curiosità che avevano le commesse: avevano comunque la grazia e la pace tipica delle indiane, molto miti e gentili, quasi nobili, nulla le scomponeva, neanche la vibrazione di queste italiane impazzite per i sari.

Guardavo con apprensione l'orologio, e quando i tempi si sono fatti pericolosi (l'aereo non aspetta) con grande fatica siamo riuscite a uscire dal negozio (è stato un lavoro di persuasione lento e tenace ma ha dato alla fine i suoi frutti), e Silvia: “We'll come back very soon!”.... chissà se l'hanno presa bene!!

Ecco la corsa a ritroso, frenetica, la più dura per il peso che ci stavamo trascinando appresso. Tappa veloce al negozio dei dolcetti: “Mi dia questi e questi e questi, veda lei - basta che faccia in fretta!” e corsa alla metrò, cambio e ritorno a Baker Street dove aspetta lo Shuttle. Con la tabella dei tempi siamo al pelo ma....invece di metterci 1 ora e 20 per arrivare all'aeroporto, ci mette...quasi 1 ora e 50 per via del traffico – è l'ora di punta e dopo 1 ora eravamo ancora nel pieno di Londra!

Improvvisamente cala il silenzio tra di noi: siamo mute con gli occhi sbarrati sullo shuttle mentre ci muoviamo a passo d'uomo – quando va bene -  osservando impotenti i fatti – non arriveremo di sicuro in tempo, e il pensiero è lo stesso per tutte. “Mi scusi....ci chiude il check-in tra 15 minuti....pensa che ce la facciamo? - questo era per rendere consapevole il guidatore che appena fuori dal traffico doveva pigiare l'accelleratore. E così ha fatto, guidava come un pazzo, che carino!!

“Ragazze, meditiamo!” cerchiamo di chiedere Grazia a Guru, che non ci faccia pagare caro questo errore -  avremmo dovuto per lo meno prendere il treno al ritorno, sarebbe stato velocissimo. Ognuna di noi ha avuto una piccola giusta percezione: una ha sentito che non avremmo pagato nulla di surplus, un'altra che ce l'avremmo fatta a partire e un'altra ancora che questa fitta neve che scendeva avrebbe fatto qualcosa per agevolarci.

Cosa successe? In ritardissimo e ormai stra-chiusi tutti i check-in non ci arrendiamo e corriamo con la gola ormai prosciugata (siamo sopravvissute solo col bicchiere d'acqua ferroso del buffet – nonostante che tutto fosse tremendamente piccante) verso le partenze perchè “mai arrendersi – neanche all'evidenza”.

Stressiamo affannate tutti gli inservienti che ci capitano per strada - passiamo davanti a tutti nelle code cercando di trasmettere più ansia possibile ed entriamo trafelate al Gate: il maltempo ha fatto arrivare in ritardo l'aereo su cui noi dovevamo salire, quindi bisognava aspettarlo!

Ritardo stimato: circa mezz'ora - arriviamo e ci inseriamo nella coda di gente per entrare sull'aereo. Alla fine ci siamo divertite...ma di sicuro la prossima volta porteremo le....rotelle! …. e 2 giorni di pernottamento!!

Silvia, Upasèivanam, Gunavati.

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