La 6 ore - corsa al parco dei cento passi

 

Gaggiano , frazione S. Vito, provincia di Milano

Domenica 28 marzo 2010

 

Può sembrare una cosa da pazzi, eppure si può certamente correre per sei ore di seguito e anche molto di più.

Siamo studenti di Sri Chinmoy e abbiamo aperto un negozio di articoli da corsa a Milano... nel momento di proporre ai nostri clienti di unirsi alla nostra sfida molti hanno strabuzzato gli occhi, anche i più “accaniti” di questo sport! A livello mentale è difficile da accettare ma a livello pratico lo può fare chiunque che corra anche poco ma abbastanza regolarmente. In questa gara non era fondamentale la distanza in sé ma tutto stava nella resistenza, anche se poi i km sono stati contati e la premiazione c'è stata.

Molti si chiederanno perchè fare una cosa così estrema. Le persone che hanno anche sviluppato una ricerca interiore comprenderanno meglio quello che segue perchè su gare così “estreme” la chiave è proprio quella, connettersi con la propria “Presenza Interiore” altrimenti si può solo far riferimento alla propria forza di volontà, che deve comunque essere molto solida e determinata. Sono due approcci molto diversi e tutti e due molto nobili.

partenza

La persona spirituale si abbandonerà completamente al suo sé interiore, è consapevole che non è lei a correre ma qualcun'altro fa tutto in e attraverso di lei. La sua sofferenza non è reale ma sta tutto nell'identificarsi o no con l'esperienza del corpo. Una persona che pratica vita spirituale e medita regolarmente riesce a distaccarsene in parte e a diminuire eventuali piccoli disturbi che possono sembrare interminabili. Chi pratica la spiritualità sa che, in fondo, noi non siamo il corpo ma l'anima, e cerca quindi di allontanarsi dalle sensazioni di disturbo del corpo per stare collegato con la sua anima, che è la nostra vera Essenza, sempre uguale a Se Stessa.

Una persona che medita scopre con gioia che questa può essere una buona opportunità per connettersi col proprio cuore spirituale per trarre energia e aiuto, si può meditare anche camminando e correndo e quindi fare un doppio progresso sia interiore che esteriore. Non a caso le persone che in genere si cimentano in ardue imprese spesso sviluppano una propria spiritualità anche inconsapevole: il proprio essere interiore esce allo scoperto e si è a tu per tu con Lui, si sente che Qualcosa o Qualcuno sta agendo in e attraverso di te. Non siamo noi in realtà ad agire, ma siamo “osservatori”.

Questa è la parte più difficile da attuare - specie in maniera costante per tutto il tragitto - da parte di colui che accetta la sfida. Riuscire a creare questo tipo di energia è una grande benedizione e una grande gioia per il cuore e per l'anima. Talvolta anche le persone che non fanno una ricerca interiore e che compiono grandi imprese si connettono senza saperlo con questa loro parte interiore e da quel momento non riescono più a farne a meno poiché hanno sensazioni paragonate alle meditazioni più elevate e le cercano continuamente. L'approccio spirituale è quello più fruttuoso per questo genere di cose, e consiste nell'abbandonarsi completamente al Divino in sé, nello stare centrati nel proprio cuore o, se si ha un Maestro spirituale, donare sempre tutto a Lui in modo che alleggerisca il carico. Tutti gli approcci interiori sono comunque validi per un guerriero divino.

L'approccio del guerriero esteriore è ammirevole: armati di ferrea forza di volontà cercano di contare sulle proprie forze e spesso sono sostenuti da una forma di competizione. Più l'impresa si fa difficile più comunque è difficile mantenere la fiducia sulle proprie risorse esteriori, la mente comincia ad un certo punto a farsi mille domande e mille dubbi possono sorgere a sbarrarci la strada verso la vittoria su di noi e sui nostri propri (creduti) limiti.

In questa meravigliosa corsa di sei ore nel bellissimo Parco dei 100 passi di San Vito di Gaggiano c’erano sia persone che meditano regolamermente che non. Anna, la seconda arrivata tra le donne, anche lei del gruppo di Sri Chinmoy, ha corso pochissimo per tutto l'inverno e ha deciso di partecipare comunque senza porsi troppe domande. Non solo ha compiuto una maratona nell'arco di sei ore ma addirittura l'ha finita in estrema leggerezza. La gioia finale ha colto comunque tutti: eravamo come una grande famiglia che aveva un obiettivo comune e lo abbiamo oltrepassato insieme condividendo gioie (molte) e dolori (pochi).

Sotto il bellissimo sole che ci è stato donato per l'occasione abbiamo terminato con un allegro pasta-party e la premiazione con coppe e colombe pasquali. Speriamo di essere ancora di più il prossimo anno, coltivate la vostra vita interiore e la meditazione: la vostra vita interiore ed esteriore sarà una gioia interminabile.

Upasèivanam

 

link:

  Sri Chinmoy Marathon Team

foto di gruppo finale